
Conversazione olfattiva, il profumo della neve
M: Non ti ho mai chiesto una cosa.
D: (Sguardo interrogativo) Dimmi.
M: Cosa ne pensi della neve?
D: Mi piace. È un grande cuscino sul mondo. Scalda e protegge.
M: L’ho sempre amata. Scende dolcemente e tutto copre, attutisce.
Protegge il seme dal rigore del clima. Sì, lo riscalda.
Mi riporta all’essenziale.
D: E poi ha un odore. Ha L’odore di una madre. Però freddo.
M: Sì, sono d’accordo, ha un odore.
Ma non sono ancora riuscita a identificarlo, a riconoscerlo. Da piccola ce l’avevo ben presente.
D: Perché? Questa domanda, intendo. Inaspettata.
M: Ieri. Stavo sentendo un profumo che si chiama così.
Yuki di Mya Shinma. Yuki vuol dire neve, in giapponese.
D: Lo conosco. È molto lineare, pulito. Hai detto bene: essenziale, come lo è l’odorato dei giapponesi, come lo è la neve. Di questo profumo mi ha sempre colpito la lavanda come nota di testa. Chissà perché l’ha usata per raccontare il silenzio che la neve dice…
M: Mi emoziona. Ha quel calore, un tocco leggero e delicato eppure avvolgente. Sentito. Una carezza.
Mentre fuori il mondo piove.
D: Lo senti caldo perché ha quel fondo un po’ particolare… all’olfatto è caldo, come l’ambra, ma io lo associo ad un colore freddo. E luminoso. Sai, mi fa pensare che esista un linguaggio comune, tra loro stessi e tra noi e loro, attraverso il quale i profumieri siano in grado di ricomporre, nell’olfatto e sul terreno delle emozioni, ciò che per gli altri sensi è contraddizione. Yuki, per esempio. È un profumo “caldo”, per certi versi. Eppure… eppure parla del freddo, comunica il freddo. Potrei farti altri esempi.
M: Tu sai quanto sia sorpresa, ogni volta, dalla capacità del nostro olfatto e della memoria olfattiva di creare reti (neurali) che, a distanza di tempo, in un istante, si riattivano e ci riportano ad altro, ad altro e ad altro ancora… fragranze, odori, ricordi…
Scegliere un profumo allude ad una dimensione personale, intima quasi… e tornando a Yuki, che sento così avvolgente, io lo indosserei la notte, prima di andare a dormire. L’ultimo gesto di cura. Amorevole.
Un’emozione da condividere con chi amo.
D: Raramente lego insieme fragranze e momenti. Vado ad istinto: mi guida un senso irrazionale che mi porta a ri-cercare il particolare piacere che un profumo sa darmi in un dato momento. Senza un vero perché.
M: Abbiamo modi diversi di pensare al Profumo. Anche per questo mi piace questo nostro parlarci. Adesso, me l’offri un buon thé? Ne ho assolutamente bisogno.
D: Sì, certo. Lo vuoi profumato di neve?
Testo raccolto da
Marie