Orticola!

Erano almeno tre anni che desideravo visitare Orticola, la mostra-mercato di fiori e piante che ogni anno si svolge a Milano, giunta ormai alla 21.a edizione. Ne ho sentito parlare molto anche perchè la manifestazione ha conosciuto nel corso degli anni una continua evoluzione e la curiosità era tanta. Ma per impegni e spostamenti vari sono riuscita a mancare l’appuntamento. Non quest’anno, però. Cosi venerdi 6 maggio, in una tarda mattinata inondata dal sole e mossa da un’aria frizzante, ho varcato la soglia di Palazzo Dugnani, uno dei tre ingressi di Orticola. Incantevole. Mi accoglie un’atmosfera da fine Ottocento, creata anche attraverso una vegetazione esotica ed evocativa, e ho pensato che in fondo quello potesse essere considerato un confine da attraversare, in leggerezza, per immergersi in un’oasi verde, rigenerante e distante dai ritmi frenetici della città, là fuori. Mi sono affacciata sul parco e la mia attenzione è andata immediatamente alla fontana, l’acqua è sempre un elemento vitale che mi attrae... e strutture in bambù dalle forme armoniche che sembravano formare tutt’uno con essa... poco distante la tenda bianca di Hermès, volti giovani, atmosfera accogliente e molta creatività. In quel momento un illustratore stava realizzando con un visitatore una Giungla in vaso... Sì, perchè quest’anno il tema di Orticola era “il giardino contenuto”. Mi sono allontanata da Hermès con passo e pensieri leggeri ed è forse anche per questa ragione che sono stata colta di sorpresa da un tintinnare che si spargeva nell’aria... l’ho seguito e sono arrivata alla fonte di esso... ho trattenuto il fiato per la bellezza di ciò che vedevo e che mi sembrava un’installazione... appesi con fili di nylon ai rami di un albero ho visto piccole campane tintinnanti e kokedama, perle di muschio sospese che si muovevano dolcemente in aria spargendo un senso di armonia... mi sono fermata ad osservare, incantata, ho avuto il piacere di parlare con Maria Grazia Borgnolo, l’artista che le ha create... avrei voluto acquistare una kokedama composto da una piccola pianta d’ulivo ma era già stato venduto... lo farò presto. Le peonie più belle che io abbia mai visto erano poco più in là, meravigliose nei loro colori vivaci, attraenti nella loro fulgida bellezza. Alcune in vaso erano talmente belle, con petali e foglie così carnosi da sembrare finte. E così le ho accarezzate per accertarmene... morbide e setose. Maria Rosa, una signora dal sorriso aperto e lo sguardo gentile, mi ha mostrato un catalogo dei Vivai delle Commande a Carmagnola, dove vengono coltivate. Un luogo che pare sospeso nel tempo. I Vivai apriranno al pubblico dal 14 al 16 maggio per la fioritura. Mi chiede se avrei piacere di visitarli. Certamente e se non riuscirò in quei giorni, vedrò come organizzarmi per un altro. Si può anche prenotare una visita. Ancora qualche fotografia a queste creature eleganti, venerate da millenni in Oriente e il mio sguardo è già catturato da un piccolo mare color pervinca. Lavanda, tanta lavanda. Mi avvicino pensando ai campi sterminati di lavanda che vedo nella “mia” Provenza. Una lieve fitta di nostalgia. In realtà Il Lavandeto di Assisi, questo è il nome dell’espositore, produce piante aromatiche, salvie e lavande... di queste ultime ne conto almeno una decina di varietà differenti. Fra l’altro conosco la qualità dei loro prodotti perchè quando mio marito ed io andiamo ad Assisi, e ciò avviene ogni anno, acquistiamo spesso qualcosa nel loro negozio che non dista molto dalla Basilica di San Francesco. La mia giornata ad Orticola è stata lunga ed intensa e nelle ore successive ho cercato di vedere il più possibile di ciò che attraeva la mia curiosità. Fiori e piante, ovunque, conosciute e non. Vere prelibatezze per veri intenditori. E per chi come me non è un esperto, uno spettacolo green che ha scelto di incontrarsi con l’arte. In varie forme. E cappelli degni di Ascot, ornati da fiori colorati, piccoli o grandi, semplici o stravaganti non ha importanza. Ne ho visti di molto british da “Verdiana e Beniamina” e Marina, la titolare, mi ha spiegato che molti di essi provengono da varie parti del mondo. Hanno fascino e storie da raccontare. Dopo una breve pausa in cui ho mangiato una deliziosa fetta di torta ai mirtilli ho camminato ancora e ancora prima di arrivare da Arrossoir&Persil e le loro originali decorazioni in metallo. Papaveri, farfalle, graziosi cuori in metallo con cui decorare il giardino... avrei acquistato tutto ma poi come portarmeli apprèsso in giro per la città? Intanto le lancette correvano e si avvicinava l’ora di lasciare Orticola. Mi sono rituffata in un altro giro di giostra, questa volta le rose: belle, delicate, antiche, rampicanti e non... le Rose Barni, conosciute in tutto il mondo, sono un marchio storico anche nel mio cuore... io e mio marito le acquistiamo così come a loro tempo facevano i nostri rispettivi genitori. Un filo conduttore sottile che ingentilisce il nostro giardino in cui spiccano da qualche anno, ormai, le antiche Ophelia. Un’ultima breve sosta allo stand di Io Donna dove ho ricevuto un omaggio firmato Yves Rocher e una copia della rivista, sempre piacevole da sfogliare e leggere (un appuntamento al quale non manco ogni sabato in edicola da circa quindici anni). Ho percorso a passo veloce Vicolo Stretto, acquistato due piccole piante e sono uscita in Piazza Cavour. Ho preso un taxi di corsa perchè avevo un impegno di lavoro. Sono arrivata puntuale, con la mia borsa di plastica dalla quale spuntavano fiori gialli e arancioni, destando la curiosità di chi mi attendeva. Mi sono scusata dicendo semplicemente “Nasturzi, nasturzi da fare in insalata”. Ho ricevuto uno sguardo benevolo e divertito. Sì, è stata una bella giornata. Luminosa. Bye bye Orticola, è stato un piacere, al prossimo anno!
Marie